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CONSAGRA. ARCHITETTURA, MARSALA, PINACOTECA DELLA CITTÀ DI MARSALA

Pietro Consagra, Progetto di Facciata per il Palazzo Comunale di Mazara del Vallo, 2002, painted wood, 32,6 x 48,5 x 2 cm

Pietro Consagra. Il colore come materia

6 July – 3 November 2019

Pinacoteca della Città di Marsala,

Convento del carmine

Nel 1969 Pietro Consagra pubblicò, per l’editore De Donato, “La città frontale”, la proposta in cui con slancio polemico e visionario rielaborava il principio della frontalità, fondamentale per la sua attività di scultore, quale componente generatrice di una nuova idea di architettura e di città. A distanza di cinquant’anni da quella pubblicazione, la mostra (curata da Sergio Troisi in collaborazione con l’Archivio Pietro Consagra, organizzata dall’Ente Mostra di Pittura “Città di Marsala”) ripercorre la riflessione del grande artista siciliano intorno all’architettura, centrale nell’ultimo trentennio della sua attività, attraverso circa 50 opere: i modelli, i colorati progetti di facciate, la serie delle “Porte del Cremlino” e un nucleo di dipinti, ordinati in un percorso che vuole evidenziare come nella visione dell’architettura confluiscano alcuni temi centrali della ricerca di Consagra, quali il colore e la trasparenza, indagati durante gli anni Sessanta anche con i “Piani appesi” in faesite e le “Sottilissime” in acciaio.

La scelta di allestire a Marsala una mostra dedicata a questo aspetto dell’opera di Consagra non è casuale: è per la Sicilia infatti, e in particolare per la provincia di Trapani, che l’artista ebbe modo di elaborare in forma compiuta i suoi progetti, con le architetture di Gibellina – il “Meeting”, il cui restauro è in fase conclusiva, il Teatro rimasto incompiuto e la grande Stella divenuta simbolo del Belice (di queste opere sono presenti in mostra i modelli) – e per Mazara del Vallo, la sua città natale, con il progetto di facciata per il Palazzo del Comune con cui voleva rimediare allo scempio edilizio che dagli anni Settanta oltraggia una delle più belle piazze siciliane. L’interesse di Consagra per l’architettura (a cui ha dedicato numerosi scritti e interventi) muove infatti da una posizione innanzitutto morale: riscattare, attraverso la libertà e l’immaginazione dell’arte, la città da quel destino di puro strumento economico a cui le pratiche urbanistiche del dopoguerra l’hanno consegnata.